EDOnism

Quattro anni dopo essere emigrato a Tokyo insieme alla moglie Sophie, l’esistenza del manager James Hallway è ormai ridotta ad una sequela di sbornie e fallimenti. Alla perdita del lavoro farà seguito di lì a poco quella di Sophie, decisa a rifarsi una vita lontano dalla spirale autolesionistica che sta risucchiando James. Ma quando dietro il tessuto della realtà cominceranno a balenare visioni che nulla hanno a che fare con le crisi etiliche, ed un coma lo trascinerà in un oblio temporaneo, la verità di una seconda esistenza adombrata dal mito nipponico del Jishin Namazu, il Pesce Gatto che scatena i terremoti, comincerà a prendere il sopravvento sulla sua quotidianità. Una quotidianità che il suo sisma interiore farà presto condividere a milioni di cittadini.

Director, editor, animator, screenwriter, co-producer and soundtrack composer: AFan Alessandro Fantini
Producer, art director, co-writer, casting director and location manager: Lorenzo Fantini
Line producer: Miles Elliott
Assistant producer: Lucy King
Post production supervisor: Nate Jensen
Make up artist: Kana Yoshida
Cast: Sacha Mühlebach, Helene Salvini Fujita, Hiro Super, Lucy King, Lorenzo Fantini, Kyle H., Nate Jensen, Tony Evans, Alessandro Fantini, Cyrus Malekani.Genre: Sci-fi thriller, drama, adventure
Shooting format: HDV
Runtime: 70 min.
Country: Italy, Japan
Language: English
Filming locations: Tokyo

Ambizioso fanta-noir dalle suggestioni “bladerunneriane” girato nella capitale nipponica, nonché secondo capitolo della trilogia de “Le Città della Mente Nascosta” preceduto da “Nepente” ambientato a Roma e  seguito da “New York, a venture” filmato a Manhattan (proiettato al “Dobbs Ferry film festival” di New York lo scorso febbraio) , “EDOnism” nasce da un’idea di Alessandro Fantini, regista, pittore, scrittore e compositore originario di Atessa, che all’indomani del terremoto dell’Aquila decide di trasporre il motivo del sisma, inteso come tumulto emotivo e relazione misterica tra macrocosmo terrestre e microcosmo umano, in una storia per il grande schermo ambientata in Giappone, terra dove tecnologia, leggende e misteri tellurici offrono lo scenario ideale per imbastire una vicenda sospesa tra realtà e allegoria metafisica. Perché, sebbene l’ispirazione di fondo derivi dall’urgenza di elaborare in chiave artistica lo sgomento provato di fronte alle catastrofi naturali che hanno martoriato l’Abruzzo e il centro Italia, il tema del sisma nel corso del film assume contorni sociologici e proporzioni cosmiche, fino a divenire archetipo metaforico di quell’enigma atavico che lega la specie umana alla terra e all’universo.

“Il regista abruzzese” scrive Bezzati nella sua recensione del film “ci restituisce una Tokyo iper-moderna, consumistica, che ci abbaglia con la sua moltitudine di luci e insegne al neon. Ma anche fredda, inospitale, quasi glaciale. Una megalopoli che sembra festeggiare il trionfo edonistico del capitalismo. Ma che nasconde divinità ancestrali e potenze oscure difficili da gestire con la razionalità e la scienza”.

Il film ripercorre gli ultimi giorni del manager James Hallway che, quattro anni dopo essere emigrato a Tokyo insieme alla moglie Sophie, trascina ormai un’esistenza ridotta ad una sequela di sbornie e fallimenti. Alla perdita del lavoro farà seguito di lì a poco quella di Sophie, decisa a rifarsi una vita lontano dalla spirale di autolesionismo che sta risucchiando il marito. Ma quando dietro il tessuto della realtà cominceranno a balenare visioni che nulla hanno a che fare con le crisi etiliche, ed un coma farà sprofondare James in un oblio temporaneo, la verità di una seconda esistenza adombrata dal mito nipponico del “Jishin Namazu”, il Pesce Gatto che scatena i terremoti, comincerà a prendere il sopravvento sulla sua quotidianità. Una verità che il suo sisma interiore farà presto condividere a milioni di cittadini. Perché ogni sussulto che squassa la città potrebbe essere il riflesso di quello di una mente che si dibatte tra la sofferenza e il piacere.

Le riprese del film dirette da Alessandro Fantini con la collaborazione del coproduttore Lorenzo Fantini, il line producer Miles Eliot e Lucy King, si sono svolte a Tokyo nell’arco di due settimane nelle location dei quartieri centrali di Tokyo quali Shibuya, Minato, Roppongi, nei pressi del Santuario Meiji nel parco Yoyogi, e infine sull’isola di Odaiba dominata da una replica della Statua della Libertà e dall’avveniristica sede della Fuji Film progettata da Kenzo Tange che hanno fornito l’imponente scenografia alla sequenza del cliffhanger finale.

Per “EDOnism”, una sorta di colossal “low budget” ispirato tra gli altri da anime giapponesi come “Akira” e “Ghost in the shell”, e al quale ha preso parte un cast di attori e comparse provenienti da Giappone, USA, Inghilterra, Australia, Svezia e Svizzera, Fantini ha anche creato tre locandine dipinte e disegnate a mano, realizzato lo storyboard, una sequenza animata, composto la colonna sonora originale e interpretato il ruolo di un agente infiltrato.

 “A Roma, poco prima della lavorazione di “Nepente”, avevo trascorso una mattinata all’ombra del Vittoriano in preda ad un’emicrania lancinante” rivela il regista nell’intervista rilasciata a Bezzati per la rivista online Jamovie. “Rimasi seduto con la testa tra le mani, mentre i suoni e le impressioni cromatiche del flusso incessante dei turisti mi arrivavano alterati dalla vertigine come segnali di una dimensione esistente al di fuori dello spazio e del tempo. Reinscenare queste percezioni nella sequenza in cui James, interpretato dallo svizzero Sacha Mühlebach, vaga in preda alle allucinazioni e alla nausea dello spazio per le strade affollate di Shibuya, è stato per me come visualizzare l’encefalogramma tridimensionale del mio cervello, riuscendo a decriptarne le frequenze proprio come la dottoressa Geena Landlord, impersonata dall’italo-nipponica Helene Salvini-Fujita, cerca di fare nel film con quelle di James, fino a divenire lei stessa compartecipe del cataclisma cosmico-neurale dal quale, alla fine, tutti i personaggi si ritrovano loro malgrado travolti. Non è un caso che De Chirico abbia avuto la rivelazione della pittura metafisica dopo un’aura emicranica che lo colse in piazza Santa Croce a Firenze. Il rapporto ineffabile ed oscuro tra la mente umana e la terra e, per esteso, il cosmo, è indubbiamente un “leit motiv” che ho esplorato e continuerò ad esplorare nelle mie prossime opere. Come già scriveva Paracelso nel ‘500 la mente dell’uomo ha più forza di tutti i pianeti messi assieme”.

Dopo la première giapponese nella sala cinema “57” di Roppongi, “EDOnism” è stato proiettato al Pink Cow di Shibuya, al Ben’s Cafe di Takadanobaba, al “BierVana” di Akasaka per la raccolta fondi per le vittime del disastro dello tsunami del 2011, e a vari festival e rassegne di cinema giapponesi come Il Tokyo FilmX e il Good Rapport Film Festival.  Al festival “Selva Nera” tenutosi dal 4 al 5 novembre negli spazi dell’Arena Games di Selvazzano Dentro di Padova il film è stato proiettato in concorso nsieme ad altri otto film italiani ed internazionali per il premio “Miglior Lungometraggio” assegnato dalla giuria, per quello assegnato dal pubblico e come “Miglior lungometraggio originale”.